sabato 7 gennaio 2012

7 gennaio 2012 - dichiarazione

Siedo sul divano.
Devo scrivere un saggio e sono annoiata e concentrata insieme.
Sono sola in casa.
La parete cui è appoggiato il divano segna il confine tra il mio alloggio e il resto del palazzo.
dal muro mi giungono rumori delle altre vite. Passi. Bambini che chiedono qualcosa. Voci lontane.
Improvvisamente molto nitida arriva la voce di un uomo, forte, decisamente infastidita
Basta io ti lascio, cocca, non ti sopporto più, tra noi è finita.
Sobbalzo, trattengo il fiato, allargo le orecchie, ma la voce è stata risucchiata dai rumori consueti. Altri passi, altro vociare, altre urla di bambini.

15 dicembre 2011 - sussurro

Cammino in una strada del centro.
Passo accanto ad un negozio di quelli senza personale, pieni solo di macchinette distributrici di snack e bevande.
Mentre passo un uomo si fa sulla soglia. Ha in mano una bottiglia d'acqua appena presa e parla tra se in un sussurro. Io non sono capace, dice tra sè.

15 dicembre 2011 - carità



Cammino in Via Milano. Fa freddo.
Davanti a me cammina un uomo vestito con un paio di pantaloni di jeans e un giubbotto, sempre di eans. Avrà freddo, penso. Poi noto il copricapo. Si tratta di un panno di cotone bianco, rettangolare, appoggiato alla testa e fermato con un cordino o forse un elastico nero, con dells scritte in biano o in argento. Sembra una imitazione dell'iconografia classica di Gesù o per lo meno degli ebrei dei suoi tempi.
All'angolo con piazza 4 marzo siede a terra una mendicante, visone comune, niente attira l'attenzione verso di lei, se non il suo essere seduta per terra in mezzo a gente in movimento.
L'uomo le passa accanto e la guarda intensamente, si ferma ad osservarla con insistenza. Poi attraversa la strada ma si ferma di nuovo, si volta, cerca nelle tasche e poi torna indietro a metterle in grembo dei soldi.

domenica 4 dicembre 2011

istantanea 5 - 5 dicembre 2011 - a teatro

Le dieci di sera. Piazza Castello, appena dietro la cancellata del palazzo reale.
Una donna in abiti settecenteschi neri e dorati, con un lungo mantello in tinta, passeggia avanti e indietro davanti alla porta del castello. Poco prima un ragazzo, anch'esso con una mantella sugli abiti, si è staccato dal suo fianco ed è andato verso una comitiva di turisti, disciplinatamente ferma intorno alla guida che, evidentemente, fa straordinari serali.
Il giovane gira intorno al gruppo, poi si fa notare e, con voce impostata da attore, chiede la loro attenzione e li convince a seguirlo verso la ragazza - che ora si muove loro incontro - e che a sua volta si mette a recitare.
Me ne vado col cane al guinzaglio mentre lei racconta la sua triste storia di moglie giovane di un nobile anziano e poi della morte prematura che la costringe - fantasma - a vagare ancora oggi.
Bella idea.

lunedì 28 novembre 2011

istantanea 4 - 27 novembre - la cortesia

In macchina sulla statale tra Asti e Torino.
Dopo una curva al margine della strada appare un cartello di legno, artigianale, fondo marrore e una scritta in rosso con una vistosa freccia che indica una bella cascina poco distante, straiata su una collinetta.
Il cartello recita, in stampatello maiuscolo:
DA PATRIZIA
FIORI E CORTESIA

domenica 27 novembre 2011

istantanea 3 - 26 novembre - occasioni mancate

Sempre in strada.
Un uomo e una gonna. Piccoli entrambi di statura.
Lui sta parlando animatamente e ha nei confronti di lei un moto d'affetto: mentre camminano la cinge con un braccio alle spalle.
Ma l'espressione di lei non cambia, è dura come i suoi lineamenti e i suoi capelli neri, visibilmente tinti.

istantanea 2 - 26 novembre - fuori posto

Le cinque del pomeriggio.
Asti.
Corso Alfieri.
Le luci natalizie sono montate ma ancora spente. Un mese a Natale.
La strada è animata come tutti i sabati, ma con una vena più festosa per lo shopping da feste e regali ancora guidato dalla curiosità e non dallo stress e dall'affanno degli ultimi giorni.
Una bambina cammina in fretta. Ha un montgomery a larghe righe orizzontali blu e celesti.
Potrà avere una decina d'anni. Alta però per la sua età e abbastanza in carne, forse un po' troppo.
Ha i capelli biondi e lunghi sotto un berretto di lana calzato sulla fronte.
In volto un'espressione tristissima, il capo chino, l'andatura lenta.
Mi chiedo che possa esserle successo. Emana solitudine.
Dietro di lei viene un coppia. Un uomo alto e una donna più bassa, vestita di chiaro, parla al telefono. Occhi e labbra dipintissime. Espressione fredda e scostante.
Potrebbero essere i suoi genitori.